Quando una ferita si rimargina correttamente, non rimangono cicatrici troppo visibili. Quando invece la ferita è piuttosto estesa oppure non è stata curata nel modo giusto, ecco che le cicatrici possono essere anche piuttosto evidenti. Vediamo quali sono i diversi tipi di cicatrici e come trattarle.
La cicatrice ipertrofica
Questa cicatrice si forma in seguito a un processo di rimarginazione anomalo. In particolare si verifica quando il corpo non risponde in maniera adeguata alla produzione di collagene, essenziale per legare i tessuti danneggiati.
Ecco quindi che le cicatrici ipertrofiche appaiono come molto spesse, in rilievo e a volte anche piuttosto estese. Questo succede perché il collagene, responsabile dell’elasticità della pelle, non viene prodotto in maniera adeguata. Una cicatrice ipertrofica è più comune negli adulti piuttosto che nei giovani, perché con il passare del tempo la quantità di collagene nel corpo diminuisce.
In alcuni casi queste cicatrici possono presentarsi come rosse e pruriginose e loro comparsa sembra essere più comune in seguito a ustioni e operazioni chirurgiche. Tuttavia non presentano alcun rischio per la salute e spesso regrediscono spontaneamente entro tre anni.
Il cheloide
Anche queste particolari lesioni sono causate da un’anomala produzione di collagene. A differenza delle cicatrici ipertrofiche, però, i cheloidi sono delle ferite che non regrediscono con il tempo ma anzi si estendono addirittura oltre i limiti della ferita stessa.
Questo tipo di cicatrici sono generalmente di colore rosso, nella fase iniziale, per poi tendere verso al marrone e al rosa. A volte possono provocare anche indolenzimenti e prurito. Se la ferita è in corrispondenza delle articolazioni e la pelle è molto tesa, può risultare difficile anche muovere l’arto.
Il metodo più efficace per aiutare il tessuto a rimarginarsi nel modo corretto è mantenere la lesione sempre pulita. Attenzione quindi agli interventi chirurgici, ai tatuaggi e anche ai piercing. Non si può mai sapere quale possa essere la risposta del nostro organismo.
Le cicatrici da acne
L’acne è un problema molto comune nei giovani, ma può protrarsi anche in età adulta se non viene curato nel modo corretto. Si presenta generalmente su viso, tronco e spalle. La maggior parte delle volte l’organismo combatte questa infiammazione rigenerando continuamente i tessuti. In alcuni casi invece porta con sé fastidiose cicatrici.
I brufoli acneici sono pustole bianche e in rilievo. Se queste vengono lesionate, si infiammano e possono anche infettarsi. Una volta infettate e non rimarginate nel modo giusto, danno vita alle cicatrici sotto forma di avvallamenti più o meno superficiali senza veri e propri sintomi.
Appurato che i brufoli sono la naturale manifestazione dell’acne, è bene iniziare subito un trattamento adeguato per evitare il peggioramento della situazione. È fondamentale soprattutto non schiacciare i brufoli per non rischiare di infettarli.
Come curare le cicatrici
Quando le cicatrici diventano un fattore antiestetico, si può decidere di rimuoverle in maniera più o meno invasiva. È sempre bene effettuare una visita dermatologica per valutare il tipo di cicatrice e il modo più corretto per eliminarla.
Esistono creme e unguenti che aiutano i tessuti a rimarginarsi, e richiedono un’applicazione costante ma non sono sempre adatti a tutti i tipi di cicatrici. In caso di acne e imperfezioni, invece, il derma roller è molto efficace per stimolare la produzione di collagene. Le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi richiedono trattamenti più mirati come la crioterapia e la rimozione al laser.
Qualsiasi sia il tipo di cicatrice da trattare, è sempre bene rivolgersi ad un esperto perché possa valutare la soluzione più adatta. È fondamentale evitare metodi fai da te per non peggiorare la situazione.