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Clamidia: cosa è?

La clamidia è una malattia sessualmente trasmissibile che rimane asintomatica nella maggior dei casi ma si conta che almeno il 70% delle donne e il 50% degli ne siano colpiti. In entrambi i sessi i sintomi sono molto simili ma nel caso delle donne, se non curata, può provocare anche danni permanenti.

Clamidia: cosa è?

La clamidia è una delle infezioni sessualmente trasmissibili più comuni causata da un batterio chiamato Chlamydia Trachomatis.

E' asintomatica nella maggior parte dei soggetti ma si stima che ne siano affetti oltre il 70% delle donne e circa il 50% degli uomini.

Sintomatologia

I sintomi della clamidia possono apparire dopo una-tre settimane dall'infezione e comprendono sia perdite vaginali sia sensazione di irritazione ma il maggiore pericolo è che l'infezione si espanda causando in aggiunta dolori addominali e alla schiena, nausea, febbre e perdite ematiche nelle donne.

Negli uomini i sintomi sono molto simili: secrezioni, sensazione di irritazione e prurito ma solo raramente possono essere presenti infiammazione, ingrossamento e dolore ai testicoli.

A causa delle manifestazioni solitamente molto leggere, soprattutto nelle donne, la clamidia non viene riconosciuta e trattata nella maggior parte dei casi. Il 10-40% dei casi non trattati portano a sviluppare la cosiddetta malattia infiammatoria pelvica, che può condurre alla sterilità a causa del rischio di occlusione tubarica, con dolore cronico e possibilità di gravidanze extrauterine.

Negli uomini, invece, un danno permanente è meno probabile, anche se i sintomi dell'infezione possono comprendere dolore e febbre. Ci possono essere conseguenze più serie, anche se molto rare, quali la sindrome di Reiter, una forma di artrite che causa anche lesioni alla pelle e infiammazioni agli occhi e all'uretra.

Come si trasmette?

La clamidia si trasmette attraverso i rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo: vaginali, anali od orali.

Se trasmessa attraverso un rapporto anale, la clamidia infetterà il retto provocando dolori, perdite e sanguinamenti. Se trasmessa attraverso un rapporto orale, l'infezione colpirà invece la gola.

I rischi

Se una donna contrae la clamidia in gravidanza, aumenta esponenzialmente il rischio che il neonato sviluppi polmonite e congiuntivite a pochi giorni dalla nascita.

Il rischio di reinfezione in pazienti esposti a soggetti infetti è molto elevato, e aumenta la possibilità di complicanze.

Non esiste ancora un vaccino contro la clamidia.

La terapia

La terapia, trattandosi di un'infezione batterica, è basata su una profilassi antibiotica a cui si deve sottoporre anche il partner per evitare il rischio di contagio ulteriore. Si consiglia una visita dal medico appena se verifichino i primi sintomi per evitare un peggioramento dell'infezione.

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